Santa Maria Janua Coeli

Parrocchia della Diocesi di Roma

Congregazione Religiosa dei Figli di Santa Maria Immacolata

Nata per opera di Giuseppe Frassinetti, è dal 1904 una Congregazione religiosa di Diritto Pontificio che, con la protezione di Maria Immacolata, si dedica alla promozione e alla cura delle vocazioni di speciale consacrazione, e all’educazione e all’accompagnamento cristiano delle giovani generazioni. I confratelli sono chiamati a vivere in uno spirito di famiglia, nella semplicità della vita quotidiana, seguendo l’esempio della santa famiglia di Nazareth. Insieme a Maria Immacolata sono patroni della Congregazione: S. Giuseppe e S. Pio X. Il carisma della Congregazione si sviluppa principalmente in tre direzioni: Mariano, Giovanile, Vocazionale.

Svolge i suoi carismi in sei paesi: Italia, Argentina, Cile, Filippine, Polonia e Messico. L’apostolato si realizza in istituti per sacerdoti, parrocchie, scuole e case di formazione.

GLI INIZI
Nell’anno 1860 quattro giovani ad imitazione di un gruppo di ragazze, sotto la guida e l’impulso di Giuseppe Frassinetti, consacrarono la loro vita e in particolare la loro castità a Maria Immacolata. Recita un verbale delle loro riunioni: “Un giovinetto trovatosi col Frassinetti gli disse: Non possiamo noi appresso alle zitelle consacrar la nostra verginità a Maria Immacolata?”. Il Frassinetti fu subito d’accordo e con altri giovani crearono la nuova associazione. Gli aderenti dopo un periodo di prova (noviziato) ricevevano la medaglia dell’Immacolata. Quando emettevano i voti di consacrazione ricevevano il Crocefisso. Essi si incontravano ogni domenica; si trattava di riunioni di carattere formativo e la loro riflessione aveva come manuale-guida il libretto “Religioso al secolo” scritto dal Frassinetti. Fine della Pia Unione era: “Il conseguimento della perfezione Cristiana, cioè il perfetto amore di Dio e del prossimo”.

Nell’autunno del 1865 il Frassinetti, vedendo che i suoi figli lo stavano seguendo con tanta ricchezza di spiritualità, propose loro una meta più alta: vivere in comunità. A questo invito risposero tre giovani che il 14 gennaio 1866, seconda domenica dopo l’Epifania, dopo essersi recati in pellegrinaggio al santuario “La Madonnetta” iniziarono la vita comune nella canonica di Santa Sabina sotto la direzione del Frassinetti. Durante il giorno ognuno si recava al lavoro, senza per questo trascurare l’osservanza perfetta e devota del regolamento della Pia Unione. La Casa dei Figli di S. Maria Immacolata con vita comune era in se stessa una opera più perfetta che la Pia Unione iniziale.

PRIMI PASSI
Un giorno il Frassinetti, parlando con Pietro Olivari, uno dei Figli di Maria che viveva con lui a S. Sabina, gli presentò la situazione di un giovane che desiderava essere sacerdote, però non aveva i mezzi sufficienti per pagare li Seminario. Gli chiese di raccomandarlo al Direttore dell’Istituto degli Artegianelli per procurarsi una fonte di guadagno e così realizzare il suo sogno. Olivari disse ai compagni: “Teniamolo noi e aiutiamolo a diventare sacerdote!”. Tutti, anche il Frassinetti, si trovarono d’accordo. Questo ragazzo si chiamava Nicolò Ferretti. Quasi subito se ne aggiunsero altri due: Fasani e Boraggini, e presto diventarono quattro. Olivari allora prese in affitto un appartamento in via Lata. Anche i Figli di Maria di vita comune si trasferirono nella nuova residenza.

Ogni giovedì andavano nella canonica di Santa Sabina a sentire la conferenza, che loro faceva il Priore Frassinetti. Nella prima conferenza disse: “Ecco le quattro pietre fondamentali di un edificio; affinché l’edificio sia stabile è necessario che le quattro pietre siano squadrate”. La comunità viveva a servizio di questa nuova realtà che le stava fiorendo in mano. Quando l’appartamento di Via Lata divenne insufficiente, tutti (i giovani candidati al sacerdozio e i Figli di S. Maria Immacolata) si trasferirono in una nuova abitazione. La giornata iniziava al mattino presto con la recita delle preghiere e la santa Messa nella chiesa di Santa Caterina, dove facevano la Santa Comunione. Nello svolgimento delle attività seguivano un orario molto regolare con scuola, ricreazione, pratiche di pietà e passeggiate.

IL CAMPO SI ALLARGA
Il 2 gennaio 1868 il Frassinetti muore santamente, lasciando in eredità la direzione della casa dei Figli di S. Maria Immacolata al diacono Antonio Piccardo, che era stato designato dall’arcivescovo di Genova perché, dopo l’ordinazione sacerdotale, continuasse il lavoro di aiuto ai giovani aspiranti al sacerdozio. In questo modo la comunità iniziata dal Frassinetti poté continuare il suo cammino e impegno al servizio delle vocazioni sotto la guida del Piccardo. Don Piccardo, rinunciando ad una facile carriera ecclesiastica in forza delle sue origini e possibilità, fu ricevuto nella Pia Unione il 27 dicembre 1868. Si dedicò con tutte le sue energie al servizio della gioventù e delle vocazioni. Con la sua opera la casa assunse tale vitalità ed importanza che incominciarono ad affluire molti giovani animati dal generoso ideale della perfezione. Il numero degli alunni si moltiplicò in breve tempo e con il consenso del vescovo, li P. Piccardo comprò una casa molto grande in via Jacopo Ruffini in Carignano.

Gli alunni della Pia Casa frequentavano le lezioni in seminario, ma avevano “la formazione” tra i Figli di Maria. I principi pedagogici che ispiravano l’andamento educativo erano: lo spirito di famiglia, il rispetto reciproco e l’osservanza dell’orario. I principi spirituali invece: la profonda devozione all’Immacolata e la frequenza della santa Comunione. Molti erano anche i giovani i ragazzi che studiavano e vivevano nei nuovi collegi di S. Giuseppe a Prà  e della Sacra Famiglia a Rivarolo, aperti di recente dal P. Piccardo. Nel 1891, venticinquesimo della Pia Casa dei Figli di Maria, erano stati consacrati 119 sacerdoti di cui 34 erano diventati parroci e due vescovi. Questa opera era una congregazione religiosa in fase embrionale. Il fine che i membri si proponevano era la santificazione personale e quella del prossimo attraverso le opere di apostolato. Da essa sorse quasi come una naturale continuazione la Congregazione religiosa dei Figli di Santa Maria Immacolata.

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