Perchè dare ospitalità? Perchè si è uomini; per divenire uomini; per umanizzare la propria umanità. O si entra nella coscienza che noi stessi, ciascun uomo, in quanto venuto al mondo, è egli stesso ospite della comune umanità o ospitalità rischierà di restare tra i doveri da adempiere, e non diverrà un rispondere alla vocazione profonda dell’uomo, un realizzare la propria umanità accogliendo l’umanità dell’altro.
Il considerarsi ospiti della comune umanità, ospiti e non padroni, può aiutarci a uscire dall’indifferenza e dal rifiuto. Il povero, il senza tetto, il girovago, lo straniero, il barbone, colui la cui umanità è umiliata dal peso delle mancanze e delle privazioni, dei rifiuti e dell’abbandono, del disinteresse e dall’estraneità, comincia ad essere accolto quando io comincio a sentire come mia la sua umiliazione, come mia la sua vergogna, quando comincio a sentire che la mortificazione della sua umanità è la mia stessa mortificazione.
Allora, senza inutili sensi di colpa e senza ipocriti buoni sentimenti, può iniziare la relazione di ospitalità che mi porta a fare tutto ciò che è nelle mie possibilità per l’altro. Dev’essere chiaro, però, che l’ospitalità umanizza anzitutto colui che la esercita.