Speciale: Opere di Misericordia

DAR DA BERE AGLI ASSETATI

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Per Gesù la sete è sempre anche una immagine dell’anelito più profondo dell’essere umano. Gesù ha sete e dice alla Samaritana: “Dammi da bere” (Gv 4,7). Ammette la propria sete. Ma quando parla con la samaritana della sete d’acqua, arrivano ben presto a parlare di temi più profondi, della sete di amore, di vita, di vitalità.

Le persone hanno sete d’amore. Non sempre possiamo placare la loro sete. Talvolta, infatti, questa sete è smisurata. Dobbiamo dare loro ciò che abbiamo ricevuto a nostra volta: lo Spirito dell’amore che Gesù ci ha trasmesso nella sua morte e che si è trasformato in noi in una sorgente d’amore inesauribile. Da essa possiamo attingere sempre. Paolo ha compresso il messaggio di Gesù quando esorta i romani: “e il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere” (Rm 12,20).

Nella sua morte, infatti, Gesù ha versato il suo Spirito d’amore a tutti gli uomini, non importa se buoni o cattivi, amici o ostili. L’opera di misericordia è l’espressione della fede che in noi sgorga la sorgente dell’amore che appaga la nostra stessa sete. Questa sorgente basta non solo per noi, ma anche per le persone che incontriamo.