SEPPELLIRE I MORTI

Nel discorso del giudizio in Mt, 25 si parla soltanto di sei opere di misericordia. Ma già  nel IV secolo si aggiunse la settima opera:
“Seppellire i morti”. In tutte le creature e le religioni si sono sviluppati dei rituali per la sepoltura e il commiato dei morti.

Seppellire i morti non significa soltanto prendersi cura della tomba, ma ricordare i morti.
Noi cattolici ricordiamo i defunti di ogni celebrazione eucaristica. Pensiamo al fatto che nel momento in cui noi celebriamo la cena di Gesù Cristo, loro in
cielo festeggiano il banchetto nuziale eterno. Cosi ogni celebrazione eucaristica, viviamo anche la comunione con loro. Ricordare i morti non significa vivere nel passato. Si tratta piuttosto di comprendere il messaggio che ci rivolgono con la loro vita e la loro morte e rispondere a questo messaggio con la nostra esistenza.

Quando la tradizione della chiesa vede la sepoltura dei morti come opera di misericordia è convinta che in tal modo rendiamo a ogni defunto l’onore come Giuseppe di Arimatea e le donne hanno reso a Gesù. Anche in questa opera, in fondo, agiamo nei confronti di Cristo stesso.

Il Parroco